sabato 26 maggio 2018

Recensione #20: La padrona delle emozioni di Vittoria Marchi

La padrona delle emozioni è il fantasy d’esordio di Vittoria Marchi.


Trama
E' l'amore per gli altri, a dare letteralmente un potere enorme. Una forza che non si vede e che può trasformarsi in un'arma terribile. Flora è una ragazza gentile e spiritosa. All'apparenza una ragazza come tante. Orfana, vive con gli zii da quando è piccolissima, ma non è questo che la rende diversa, che la fa sentire fuori luogo, fuori tempo, sbagliata. Flora, infatti, ha un Dono: può sentire le emozioni di chi la circonda. È una Portatrice, come lo erano i suoi genitori, ma è costretta a vivere con gli Ignari, ovvero chi non ha nessun Dono. Fortunatamente può condividere il suo segreto con Leo, un ex Portatore, entrato nella sua vita sotto forma di gatto domestico, per starle vicino e aiutarla a gestire il suo Dono. E con Fluido, il suo migliore amico, un Portatore molto potente con cui si caccia spesso nei guai. La vita dei due ragazzi però cambia improvvisamente, a causa di un terribile incontro, in grado di stravolgere la vita di tutti i Portatori, per sempre.

Recensione
La protagonista di questa storia è Flora, una ragazza davvero particolare. Grazie a lei, entriamo a far parte di un mondo davvero bizzarro. Un giorno, Flora scopre di avere un Dono, quello dell’Empatia: riesce a sentire con chiarezza e profondità le emozioni altrui, tanto da non riuscire a restare in luoghi affollati, che la portano quasi allo svenimento. Per fortuna, non è sola: ha al suo fianco Leo, un ex Portatore che ha deciso di diventare il suo animale-guida per aiutarla con il suo Dono. Trova supporto anche in Fluido, un suo amico con un Dono davvero potente, e Raja, una portatrice enigmatica che custodisce diversi segreti. Flora, infatti, fa parte di coloro che vengono chiamati “Portatori”, persone speciali che hanno dei Doni particolari: il suo amico Fluido ha il dono di controllare l’Acqua, Muta sa trasformarsi in un qualunque animale, Brezza controlla l’elemento dell’aria e Fiamma ha la capacità di dominare il fuoco. I Portatori hanno numerosi Doni e molto variegati e gran parte di essi vive nel Rifugio all'interno del Bosco dei Superstiti, un luogo magico che accoglie la maggior parte dei Portatori, celandoli agli Ignari (gente comune che non ha, invece, un Dono). Flora, oltre ad essere una Portatrice e una Padrona delle emozioni, è prima di tutto un’adolescente: vive le prime cotte e i primi innamoramenti, i dissidi con gli zii (con i quali vive dopo la morte dei suoi genitori) e le continue fughe da casa – il tutto con una pesantezza maggiore, pensando a ciò che la ragazza è e deve affrontare a causa del suo Dono. Flora cambierà approccio verso il suo Dono solo quando riceverà l’aiuto di Raja, completamente inaspettato: riuscirà ad apprezzare un Dono fino ad allora odiato e riuscirà a sfruttarne tutte le potenzialità. Le cose si complicano quando un’antica minaccia, relegata alle storie e alle leggende degli Anziani, torna ad incombere sul Rifugio ed i suoi abitanti: Flora dovrà dimostrare una forza d’animo non indifferente e dovrà anche affrontare una vecchia conoscenza che si presenta ai suoi occhi sotto forma del nemico. L’evoluzione e la crescita a cui assistiamo, non soltanto di Flora ma anche dei suoi amici, ci stupiranno e ci lasceranno senza parole.
Molto particolare ed accattivante è Leo, l’animale-guida di Flora. Leo è un ex Portatore, era un umano da un passato che scopriremo sfogliando le varie pagine. Decide di diventare un animale-guida, in particolare un gatto, e di seguire ed aiutare Flora. Per molti versi, Leo sembra essere la voce della coscienza di Flora, come il Grillo parlante lo è di Pinocchio: spesso la ammonisce quando commette, più o meno consapevolmente, degli errori; la fa rinsavire quando prende delle decisioni troppo alla leggera o comincia a dare di matto; la fa tornare sulla retta via quando vede che si allontana troppo dai suoi zii o quando prova a darsi alla fuga seguendo solo i sentimenti.
Fluido è il tipico adolescente: consapevole di avere un Dono molto potente, spesso si sente superiore agli altri Portatori, soprattutto coloro che hanno Doni meno importanti, nonostante sia il primo ad avere amici tra i Portatori “minori”. Brezza riesce a controllare l’aria ed è spesso scontrosa e burbera con tutti, specialmente con Flora a causa della gelosia nei confronti della ragazza. Fiamma è, invece, un tipo irascibile e che spesso si mette nei guai con Fluido a causa di un’apparente rivalità tra i loro Doni. Zoe e Lume hanno, rispettivamente, il Dono di prendere la forma di oggetti lignei e quello di illuminarsi come una torcia, sono due dei Portatori con dei Doni considerati meno importanti, sono tanto coraggiosi da essere sempre in prima linea per aiutare gli amici, ma anche capaci di fare un passo indietro quando è necessario. I Portatori del romanzo sono davvero numerosi, basta affrontare la lettura per scoprirli tutti quanti.

La grande varietà dei Doni dei Portatori permette di aprire una piccola parentesi. Nel Rifugio, ci sono davvero molti Doni importantissimi: i tre ragazzi già citati riescono a dominare tre dei quattro elementi – fuoco, acqua, aria –, c’è chi riesce a curare i malati e i feriti, chi può manipolare la memoria e i ricordi, chi riesce a riportare i morti in vita, a vedere il futuro o comunicare con gli animali. Altri hanno Doni “minori”: sentire le emozioni altrui, mutare forma, controllare l’elettricità, trasformarsi in una sfera e molti altri. Questo, nonostante sia un mondo fantastico, rispecchia perfettamente la nostra realtà: ciascuno di noi, infatti, ha dei veri e propri Doni, come i Portatori del Rifugio. Non riusciamo a trasformarci, a diventare invisibili o lanciare palle di fuoco, ma abbiamo sicuramente delle capacità che ci rendono persone uniche dagli altri. È importante anche il processo graduale attraverso il quale Flora scopre il suo Dono, impara a conviverci, riesce a gestirlo ed impara, poi, a sfruttarlo al massimo. Questo è ciò che dobbiamo fare anche noi, seguire un processo lento e graduale per capire quali sono le nostre potenzialità e riuscire, poi, a sfruttarle a pieno, perché ciascuno di noi è importante e particolare a modo proprio.

Il romanzo è narrato al presente ed utilizzando la prima persona, dal punto di vista di Flora. La scelta narrativa è qui davvero perfetta, perché, così facendo, l’autrice riesce a farci comprendere le difficoltà di Flora e farci immedesimare in lei in maniera diretta. Flora è in grado di sentire sentimenti e sensazioni di tutti coloro che le stanno intorno e questo ci permette anche di sapere molte cose anche degli altri personaggi, senza che sia necessario cambiare il punto di vista della narrazione. Unica pecca sono i refusi disseminati qua e là nella narrazione, piccoli errori sfuggiti ad un’ultima revisione e diverse virgole che occupano posti sbagliati, che si possono, però, facilmente perdonare.

La padrona delle emozioni è un esordio con i fiocchi per Vittoria Marchi, che ha curato l’intera storia in ogni minimo dettaglio, senza lasciare vuoti o falle nella narrazione o nella linearità dello scorrere degli eventi. La ringrazio per avermi dato l’opportunità di leggere il suo libro e ne consiglio la lettura anche a chi non è appassionato al genere fantasy, perché scopriranno una storia tanto diversa dal mondo reale, ma in fondo anche così simile a ciò che abbiamo intorno.

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