Trama
Si dice che il destino sia scritto nelle stelle. Se invece le fatalità non esistessero, se fossimo noi a crearci il futuro, un susseguirsi di eventi non dettati dalla provvidenza ma dalle nostre scelte, cambierebbe la nostra prospettiva sull'esistenza? Chiamatelo destino o semplice casualità, ma la vita si basa su delle scelte, giuste o sbagliate che siano, per la maggior parte delle volte suggerite dal cuore. Che sia una scelta riguardante un amore, una proposta di lavoro, un sogno da perseguire, il cuore è sempre il protagonista. La vita è piena di difficoltà e abbiamo noi la chiave del nostro destino: dobbiamo solo capire quando usarla. Come una chiave di violino messa usualmente all'inizio di un pentagramma, con la funzione di fissare la posizione giusta delle note, ma che può essere usata anche in un punto qualsiasi per identificare un passaggio, un cambiamento. Perché, in fondo, la musica è in tutto ciò che ci circonda, può guidarci, salvarci, ed è lei la vera protagonista di questa storia in cui i personaggi si troveranno spesso di fronte a dei bivi, in cui dovranno decidere se essere veramente padroni del proprio destino: scegliere tra un amore puro, tenero, romantico e sicuro o abbandonarsi a una passione sfrenata, vitale, intensa e irrefrenabile; scegliere di abbandonare un sogno perché le dure e avverse realtà della vita fanno di tutto per impedirti di realizzarlo; scegliere quale rapporto affettivo mettere al primo posto, a costo di perdere una persona comunque importante. Sarà proprio il destino a far scontrare la personalità raggiante ed esuberante di Giorgia, appassionata di musica, con quella del giovanissimo uomo d’affari Liam e dello scontroso ex musicista Dylan. Due ragazzi apparentemente diversi, ma uniti da un passato doloroso e da un futuro che si prospetta ancor più difficile. Giorgia sarà una nuova speranza, un nuovo inizio per entrambi, ma forse segnerà la fine del loro legame… per sempre!
Recensione
Semplicemente Gio’ ha tutte le carte in regola per essere definito uno dei romance più belli in circolazione. Erika Lenti, l’autrice, è riuscita a raccontare una storia che difficilmente lascia indifferente chi la legge. Il filo conduttore del romanzo è la musica, fondamentale per la protagonista Gio’, elemento che ciascuno di noi può apprezzare perché, anche se in modi diversi, è parte integrante delle nostre vite (abbiamo ricordi legati a delle canzoni, brani che ci fanno sognare, altri che ci tirano su il morale nei periodi bui). Le canzoni che fanno da colonna sonora all'intera storia sono quelle dei Modà, band italiana certamente nota a tutti: si può apprezzare o meno il loro repertorio musicale, ma è comunque molto piacevole leggere la storia accompagnata da pezzi di alcuni dei loro brani e le parole dei testi selezionate dall'autrice sembrano essere state scritte proprio per Gio’ e la sua avventura (lo dice sinceramente una persona a cui non piacciono particolarmente le canzoni dei Modà e che non conosce la maggior parte dei testi citati nel libro, ma che li ha trovati perfetti per i vari momenti). Durante la narrazione, è possibile poi apprezzare la bravura dell’autrice anche nelle scene descrittive – la tavola imbandita per le feste, il paesaggio invernale a New York, l’arredamento e la disposizione delle stanze, le attrazioni della Sardegna –, scene che ci permettono di immaginare perfettamente quello che i personaggi della nostra storia stanno vedendo. Un altro elemento a favore della storia è la lunghezza del libro: le 431 pagine, infatti, permettono all'autrice di farci conoscere e apprezzare Gio’ come merita, di farci comprendere perfettamente le emozioni e gli stati d’animo di tutti i personaggi e di sviluppare in modo graduale una storia che altrimenti verrebbe banalizzata. Unica nota dolente è la scelta fatta per la narrazione. La storia viene raccontata al presente, ma non vediamo mai un unico punto di vista: in un capitolo abbiamo la narrazione in prima persona dal punto di vista di Gio’, nel successivo troveremo quella in terza persona dal punto di vista di Liam, per poi tornare di nuovo alla prima persona ma dal punto di vista di Dylan. Questi continui cambiamenti disturbano la fluidità della lettura, soprattutto nella prima parte del romanzo, mentre adottare magari la scelta di utilizzare sempre e solo la prima o la terza persona (anche mantenendo la varietà dei punti di vista) avrebbe reso la lettura ben più scorrevole. Inoltre, ci troviamo spesso a leggere alcune pagine del diario che Gio’ tiene quasi quotidianamente: se da una parte ci servono a comprendere i veri sentimenti e i veri pensieri della protagonista (perché qui si esprime con assoluta sincerità), dall'altra a volte risultano ripetitivi ed inutili, soprattutto quando Gio’ si sofferma a raccontare all’Amico suo (così lei chiama il suo diario) gli eventi che le sono capitati e che probabilmente abbiamo già letto nelle pagine precedenti. Infine, sono presenti anche diversi refusi che, purtroppo, fanno calare un po’ la valutazione (verbi e soggetti non accordati tra loro, frasi in cui sarebbe stato auspicabile aggiungere una parola in più o di cui si sarebbe potuta modificare la sintassi per renderle più “comprensibili”, semplici errori ortografici sfuggiti ad un’ultima revisione).
Protagonista indiscussa del libro è Giorgia, una ragazza italiana che vive e lavora a New York. Sogna da sempre di innamorarsi dell’uomo giusto, ma ha ricevuto soltanto tante delusioni dal punto di vista sentimentale. Pilastri fondamentali della sua vita sono la sua amica Tracy e sua sorella Stefi, le persone che la conoscono meglio di chiunque altro al mondo e di cui Giorgia si fida ciecamente. Una parte del suo cuore è pieno dei suoi nipoti, i tre figli di Stefi, ai quali è molto affezionata, ma sente che la sua vita è incompleta e per questo cerca l’uomo giusto (anche se il suo metodo sembra piuttosto discutibile, se non si comprende la natura di Giorgia). Lei è solare, positiva, passionale, innamorata della musica e della vita, spavalda e chiacchierona, ma anche dolce, timida e spesso imbranata: lei è semplicemente Gio’. E la sua vita è destinata a cambiare il giorno in cui conoscerà finalmente l’uomo della sua vita: ruzzolando giù dalle scale dell’edificio in cui lavora, verrà soccorsa ed aiutata da Liam, il principe azzurro dai capelli biondi e gli occhi chiari che cavalca in sella alla sua moto; suonando la chitarra in un parco, le si avvicina un uomo dagli occhi scuri e i capelli lunghi che le provoca subito le farfalle allo stomaco, con cui sente di essere legata attraverso la musica, ma che riesce a far scappare probabilmente a causa delle sue domande che lo rendono triste. Liam è l’incarnazione dell’uomo perfetto: gentile, premuroso, sempre presente nei momenti di bisogno, altruista e pronto a rendere felice Gio’ in qualsiasi modo. Liam ha perso i genitori nell'attacco terroristico alle torri gemelle e ha da poco recuperato il rapporto con il fratello che si è tenuto lontano per diverso tempo. Dylan, questo il nome dell’uomo del parco, è l’opposto di Liam: passionale, innamorato della musica, sensibile, facilmente irritabile e dal carattere pungente. Dylan ha sempre vissuto per la musica, ma dei seri problemi di salute lo hanno portato ad abbandonare sia la sua passione che la sua famiglia e sembra che la conoscenza di Gio’ possa farlo tornare l’uomo che era. Gio’ si trova dunque tra due fuochi, tra il ghiaccio e il fuoco, tra il paradiso e l’inferno, ha i sentimenti confusi perché comprende di essere innamorata di entrambi, ma sarà costretta a fare una scelta che, inevitabilmente, porterà qualcuno a soffrire. La situazione, già parecchio ingarbugliata, peggiora scoprendo che Liam e Dylan non sono due sconosciuti, ma si conoscono benissimo tra loro. Non si riesce a staccarsi dalle pagine, curiosi di sapere come si risolverà questo intrico.
Ringrazio l’autrice per avermi dato la possibilità di leggere il suo romance e ne consiglio la lettura a chiunque voglia conoscere una storia piacevole e appassionante, a chi ama la musica e sa quanto questa sia importante nella vita, a chi ama i Modà o anche a chi non li conosce, a chi ama il genere romance per apprezzare la storia sognante di Gio’ e a chi non ama questo genere per deliziarsi in piacevole compagnia di una storia ben scritta e che vi ruberà il cuore.
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