domenica 18 febbraio 2018

Recensione #9: Il cuore lo faccio nero di Nora Dawning

Il cuore lo faccio nero è il libro di Nora Dawning pubblicato di recente.


Nora è una ricercatrice, ha studiato tanto e si impegna molto nel suo lavoro. Il suo scritto non è un romanzo; il suo libro parla di lei, ma non è nemmeno un’autobiografia. Nora ha un blog in cui scrive i suoi pensieri, le sue emozioni e le sue sensazioni. Sono pensieri di un’anima tormentata e sofferente, perché affetta dal disturbo Borderline di personalità e da bipolarismo. Attraverso l’esternazione dei suoi pensieri, Nora ci accompagna tra gli alti e i bassi del suo percorso, nel quale si percepisce sempre presente la speranza. Questo è ciò che si può leggere nella descrizione del libro:
“È testimonianza di ciò che non appare sulla superficie, ma che in molti, come me, nascondono in fondo allo stomaco. Coperto dalla maschera sociale, stirata in un sorriso.
È testimonianza che sì. Quel dolore può essere sconfitto. 
Mai dimenticato.
Grazie a questi testi il dolore è mutato. Affievolito.
Continuo a lottare, contro me stessa e contro la bestia delle emozioni feroci.
Continuo a lottare e, adesso, 
la luce la vedo.”

Se avete letto Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino (o libri affini) e/o avete visto la popolarissima serie tv Tredici, cominciate a predisporre il vostro animo a delle sensazioni sconvolgenti (con le dovute differenze da ciò che ho appena citato). Per esempio, se la storia di Hannah Baker vi ha scosso e ha toccato le corde più profonde della vostra anima, quella di Nora lo farà ancora di più, per la semplice ragione che è la storia reale di una persona reale.
Nora non ci introduce nel suo intimo attraverso narrazioni e descrizioni. Lei scrive apertamente ciò che pensa e sente: ci troviamo, dunque, catapultati nella sua mente e sentiamo tutto quello che lei prova con la sua stessa intensità. Nora non usa mezzi termini per esprimersi, utilizza un linguaggio nudo e crudo e non nasconde nulla né a sé stessa né a chi la sta leggendo. È una sorta di diario intimo e chi legge entra a far parte di questa sua intimità. Leggiamo tante parole crude e vere, piene di dolore e sofferenza, tra le quali, però, riusciamo anche a scorgere la speranza e la voglia di non lasciarsi totalmente andare. Il peso di queste parole costringe a seguire lentamente la lettura, per metabolizzare il dolore che viene espresso.
È un continuo susseguirsi di frasi brevissime, a volte formate semplicemente da un solo verbo. Da una parte, questo rende il ritmo di lettura più incalzante e fa sì che si potrebbe finire il libro nel giro di poche ore. Dall'altra, però, l’incisività di queste frasi trasmette in maniera schietta e diretta il malessere invisibile – così come titola il blog stesso di Nora che vi invito a visitare – che stringe il petto di chi soffre. Le parole di Nora, infatti, non esprimono soltanto la sofferenza di una ragazza affetta da bipolarismo e Borderline, ma anche il dolore che può manifestarsi nella vita di ciascuno di noi.
Le parole di questo libro non sono un invito a meditare: esse toccano il cuore e colpiscono forte allo stomaco, costringendo il lettore a riflettere, a rendersi conto di quanto sia facile deridere e sottovalutare il dolore altrui se non se ne conosce la natura o il vero significato.
Così come la scrittura è servita a Nora per liberarsi dal dolore ed uscire dalla totale oscurità, la lettura dei suoi pensieri e delle sue sensazioni serve da una parte a farci rendere conto che esistono dei problemi che spesso vengono celati in superficie e a cui non dobbiamo voltare la faccia, dall’altra a dare forza e speranza anche ad altre persone che si sentono sopraffatte dal dolore e dalla sofferenza per i motivi più disparati che possano esistere.

Ringrazio Nora per avermi dato la possibilità di leggere il suo libro, invito tutti voi a leggerlo e chiudo l’articolo riportandovi la dedica del libro:

“Questo libro è dedicato a tutti voi. Tutti voi che soffrite in silenzio, a volte senza un perché.”

Nessun commento:

Posta un commento