lunedì 16 aprile 2018

Recensione #14: Trilogia Scarlet di Chiara Casalini

La trilogia Scarlet è stata scritta da Chiara Casalini ed è composta da Scarlet – Morire per vivere, Scacco al re e L’ultima sfida.


Trame
Nel primo volume, Scarlet – Morire per vivere, facciamo la conoscenza di Scarlet, una giovane ragazza che è appena diventata un Vampiro e che racconta la sua vita per farci comprendere come sia arrivata alla sua attuale condizione. Scarlet ha vissuto a San Francisco con i suoi genitori, ma dopo la traumatica morte della madre, suo padre diventa iperprotettivo e la ragazza decide di vivere in modo anticonformista e ribellarsi alle regole impostegli. Conosce, così, Max, un motociclista un po’ più grande di lei, con il quale intreccia una relazione per tre anni, dopo i quali si lasceranno in maniera brusca. Scarlet torna così a vivere una vita normale fin quando non incontrerà un uomo che in realtà aveva già visto molti anni prima: si tratta di Alex, verso cui il padre la aveva già messa in guardia una volta, ma Scarlet non riuscirà a stargli lontana. La relazione con Alex continua nel secondo libro, Scacco al re, in cui vediamo Scarlet pronta a tutto pur di vendicare la morte della madre e altre torture subite dalle persone a lei vicine: per far ciò, dovrà tendere una trappola direttamente a Edward, il Principe dei Vampiri di San Francisco, colpevole di aver fatto del male a tutte le persone vicine alla giovane Vampira. Alex si rende subito complice della sua compagna, anche perché Scarlet non è una semplice Vampira ma ha anche la capacità di praticare incantesimi di stregoneria, un’eredità lasciatale dalla madre. Al fianco di Scarlet, però, si troverà anche Max, in una veste inaspettata, il quale confonderà il cuore di Scarlet e deciderà di schierarsi anche lui al suo fianco. Nell'ultimo capitolo, L’ultima sfida, Scarlet dovrà affrontare un nuovo nemico, che mette in pericolo non solo la sua non-vita e quella di Alex e Max, ma le sorti dell’intera città di San Francisco: si tratta di Joshua, il Condottiero degli Insorti, uno spietato Assassino pronto a tutto pur di ottenere ciò che vuole. Insieme a nuove e sconvolgenti scoperte che riguardano tanto Alex quanto Max, seguiremo le vicende che porteranno a compimento i fatti, arrivando ad una conclusione per nulla scontata.

Recensione
La trilogia romance-fantasy di Chiara Casalini è composta da tre romanzi tanto simili quanto diversi tra loro. La precedente affermazione può suonare strana, ma darò tutte le spiegazioni che serviranno a comprenderla. È necessario, però, darvi anche un avvertimento: si potrebbero trovare degli spoiler nella seguente analisi, ma ho provato a ridurli al minimo, così da non guastare il gusto della lettura (sono forse presenti maggiormente nella trama sopra riportata). Una volta iniziato il primo libro è davvero difficile smettere di leggere e si arriva in pochi giorni ad aver terminato l’intera trilogia, trasportati dalla curiosità per come andrà a finire: era, quindi, inevitabile presentare un’analisi unica che, spero in questo caso mi perdonerete, vede in qualche punto la presenza dei miei gusti personali (sono davvero pochissimi, quindi non preoccupatevi). Detto ciò, vi lascio proseguire la lettura.

Il primo romanzo della trilogia è Scarlet – Morire per vivere, che già dal titolo ci fa comprendere chi è la protagonista e quale sia l’evento centrale della narrazione. In realtà, tutto quello che leggiamo della vita di Scarlet è lei stessa che ce lo racconta, come se fosse un grande flashback o una sorta di diario personale: Scarlet è già un Vampiro nel suo presente e ci espone i fatti del suo passato per raccontare come ha vissuto e come sia arrivata alla sua nuova “vita”. La storia è, dunque, narrata al passato, ma troviamo spesso dei commenti che, capiamo subito, arrivano dal presente e dalle nuove consapevolezze di Scarlet: per esempio, da umana aveva la sensazione di essere osservata durante le notti e, adesso, ci ripensa con un sorriso, avendo dato a ciò una spiegazione. I commenti o le impressioni della Scarlet che racconta servono anche a far comprendere al lettore quale sia l’inevitabile fine: lo scopo di questo romanzo, infatti, non è quello di sorprendere il lettore raccontandogli di una ragazza che viene trasformata in Vampiro (non è una novità letteraria, siamo pressoché abituati a narrazioni di questo tipo), bensì quello di far narrare ad una ragazza-Vampiro le sue sensazioni e il suo modo di vedere la sua vita passata, come se il “mondo umano” venisse filtrato dai suoi occhi di Vampiro.
Scarlet, protagonista indiscussa del romanzo, è un personaggio complesso e ben delineato. Sembra essere la tipica “ragazza dei piani alti”, come spesso viene soprannominata, ma lei non può accontentarsi della vita piatta che le è capitata. La situazione precipita quando sua madre Rebecca viene trovata morta: a Scarlet mancherà tantissimo l’affetto materno e suo padre diverrà iperprotettivo nei suoi confronti, portandola a ribellarsi alle regole e alle restrizioni. È in questo modo che conosce Max, il bel ragazzo tenebroso e ribelle che fa innamorare di sé la ragazza per bene. La prima parte del romanzo si concentra sull'adolescenza rivoluzionaria della ragazza che, per molti lettori miei coetanei, riporta alla mente i personaggi di Babi e Step di Tre metri sopra il cielo. Nella seconda parte del romanzo, però, Scarlet viene improvvisamente abbandonata da Max e ciò le causa un immenso dolore che la porterà a crescere e maturare, fin quando non giungerà l’affascinante Alex. Da questo momento in poi, Scarlet somiglia moltissimo alla nota Isabella Swan di Twilight (così come Alex ha molto in comune con Edward Cullen). Un altro personaggio della vicenda ricorda, invece, Arlo, ma non verrà qui svelato per non guastare il piacere della scoperta durante la lettura. Infine, vale la pena fare menzione ad un paragone espresso da Alex: egli dice che Scarlet somiglia ad una Valchiria, una donna forte ma che ha sempre bisogno di tornare tra le braccia dell’uomo che ha accanto. Da una parte, è un piccolo dettaglio innovativo, in quanto difficilmente si trovano riferimenti alla mitologia nordica se non in casi eccezionali, dall'altra ci fornisce in maniera chiara la descrizione migliore che si possa fare di Scarlet, che constateremo anche negli altri romanzi.

La storia continua con Scacco al re. Qui il modo di narrare cambia totalmente: se nel primo capitolo avevamo Scarlet che parlava al passato per raccontarci la sua vita, qui la ragazza-Vampiro usa il presente e ci racconta i fatti che lei stessa sta vivendo, di modo che il lettore si ritrovi al suo fianco.
Anche qui, la protagonista principale è la stessa narratrice. Scarlet adesso è, però, cambiata, è cresciuta e vive delle esperienze che fortificano ancora di più il suo essere. Non si tratta del solito Vampiro a cui siamo abituati, Scarlet è anche una Strega e sembra perfino in grado di provare emozioni, caratteristica che ci porta a domandarci come possa essere possibile e non vediamo l’ora di scoprirlo. Altri personaggi, però, si fanno largo sulla scena ed ecco che Alex e Max hanno adesso un ruolo maggiore negli eventi. La crescente importanza di questi due personaggi alimenta la nascita del tipico triangolo amoroso, elemento che, anch'esso, ci riporta alla memoria quello di Twilight o di The Vampire Diaries. Un unico episodio che merita di essere citato riguarda l’incontro di Scarlet con due vecchi amici, Bill e Jenny. È un episodio che non influisce nello svolgimento dei fatti, ma è raccontato così bene da far nascere nel lettore nostalgia e sofferenza e accende un barlume di umanità nell'esistenza di non-vita dei Vampiri.

L’ultima sfida è il capitolo finale della trilogia. Qui lo stile cambia ancora una volta. Il romanzo è, indubbiamente, il più maturo dei tre, i capitoli sono più lunghi rispetto a quelli dei precedenti e la scrittura è decisamente più completa: in quest’ultimo libro, sensazioni ed emozioni vengono trasmesse in maniera impeccabile al lettore, cosa che avviene anche nei primi due libri ma non in maniera così immediata. Una piccola nota stonata è, invece, la presenza di alcuni errori sintattico - grammaticali, sui quali si può sorvolare facendosi trasportare dalla storia. Una splendida novità sono le brevi frasi di apertura dei vari capitoli, tra cui ve ne cito un paio:
“Ogni notte cela in sé gioie e tormenti, sogni ed incubi che non sempre svaniscono all’alba” 
“Illudersi, a volte, è l’unica via per continuare a sperare” 
Si era fatta prima menzione alla maggiore lunghezza dei capitoli in quest’ultimo libro. Se da una parte è un buon espediente per raccontare in maniera più dettagliata avvenimenti e sensazioni, dall'altra serve anche ad inserire un buon numero di scene intime, che il triangolo amoroso alimenta parecchio. Spesso si ha la sensazione di leggere una versione soft-fantasy di Cinquanta sfumature, non tanto per le descrizioni, ma per la presenza di scene di passione in ogni capitolo: alcune volte sarebbe bastato un abbraccio consolatorio ed affettuoso che, invece, si trasforma puntualmente in un momento passionale. Per quanto riguarda i personaggi, Scarlet e Max sono pressoché identici a come li abbiamo lasciati nel capitolo precedente (anche se scopriremo non poche cose su Max che ci chiariranno alcuni dubbi), mentre Alex viene mostrato sotto una luce un po’ diversa: sembra quasi più “umano”, geloso di Scarlet, comprensivo, affettuoso, qualità che vengono accentuate proprio in quest’ultima parte della storia. Infine, piccolo riferimento al finale, che non verrà assolutamente rivelato: a poche pagine dalla fine del libro ci si trova davanti a quello che sembra essere il finale perfetto, almeno secondo i miei gusti personali, salvo poi scoprire che si prosegue ancora per un capitolo e mezzo per giungere ad una conclusione tanto inaspettata quanto aperta alla possibilità di un futuro proseguimento.

Ringrazio l’autrice per avermi dato la possibilità di fare la conoscenza di Scarlet e degli altri personaggi e di avermi fatto appassionare ad una storia fantasy così originale. Ne consiglio la lettura a tutti gli appassionati di fantasy che vogliono, però, conoscere un mondo dei non-morti diverso da quello abituale e lo consiglio anche ai non amanti del genere (come me) che si ritroveranno, invece, trasportati in una storia appassionante e innovativa grazie alla bravura di Chiara.

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