domenica 25 marzo 2018

Recensione #12: Bruciatomarcio di Loreto M. Crisci

Bruciatomarcio è un libro di Loreto M. Crisci.


Trama
Sin dal principio la giovane vita di Lorenzo è stata segnata dal fallimento: famiglia, lavoro, amore, tutto è andato a rotoli. Nonostante questo, il protagonista aspira al riconoscimento, al successo, ne è ossessionato. Decide allora di diventare uno scrittore per sfuggire alla frustrazione e lasciare un segno, una prova tangibile della sua esistenza in un mondo fatto di apparenza e popolato da finti anti-conformisti. La storia di Lorenzo prosegue per flash animati dagli incontri-scontri con le persone a lui più care: la madre, l'amico Walter, il fratello Matteo, l'ex ragazza Chiara. Ma proprio quando sembra che non ci sia una via d'uscita da un destino di banalità e di inquieto anonimato, dalla paura di non riuscire a diventare "qualcuno", Lorenzo fa un incontro che cambierà radicalmente la sua vita: una ragazza senza nome, talmente perfetta da non sembrare vera, con la quale dire e fare cose assurde fino a prendere insieme una decisione folle, tragica e irreversibile che li renderà finalmente famosi.

Recensione
Bruciatomarcio è un romanzo breve, poche pagine che possono essere lette tutte d’un fiato. Il ritmo di lettura è piuttosto rapido, dato dalle frasi brevi che espongono i pensieri del protagonista, Lorenzo. Il libro non sviluppa una vera e propria trama, più che altro ci vengono presentate delle rapide scene – i cosiddetti flash – in cui vediamo Lorenzo insieme agli altri personaggi delle vicende. Lorenzo si confronterà con ciascuno di essi su moltissimi temi: il femminismo, la divisione dei generi, la solitudine, la rabbia, la musica, il razzismo, l’emarginazione. Lorenzo presenta i suoi pensieri – tanto agli altri personaggi quanto a noi lettori – con un linguaggio diretto e senza usare mezzi termini. Il protagonista ha subito molti fallimenti e sente la necessità di scrivere un romanzo così diretto e reale proprio per liberarsi dalla frustrazione, dagli insuccessi e dalle persone che lo circondano ma che non si interessano realmente a lui. Sono pochi i personaggi vicini a Lorenzo: il suo amico Walter, suo fratello Matteo (anche se si scontreranno verso la fine del romanzo) ed una ragazza misteriosa che incontrerà alla fine, con la quale sembra viaggiare sulla stessa lunghezza d’onda. Uno dei personaggi “negativi” ma importanti è il padre di Lorenzo: lo vediamo in un solo flash, insieme ad alcuni amici, e conoscerlo ci fa capire da dove proviene parte della rabbia e della volgarità che Lorenzo riversa nelle pagine del libro.

Bruciatomarcio è sicuramente un libro cinico, diretto ed anticonformista. Lorenzo, e con lui anche l’autore, esprime delle verità che possono a volte risultare scomode, soprattutto perché si esprime con schiettezza e senza nascondere nulla dietro ad un finto perbenismo. Il linguaggio utilizzato nel libro può risultare scomodo per alcuni lettori e, in effetti, le espressioni sono davvero colorite e dirette. Le tematiche affrontate ed i concetti espressi sono di forte impatto e di grande importanza sociale, probabilmente, però, si poteva raggiungere lo stesso obiettivo anticonformista utilizzando meno volgarità. Un linguaggio così pieno di parolacce ed espressioni colorite in così poche pagine può effettivamente esasperare il lettore, stancandolo con tanta volgarità concentrata in un romanzo breve (seppur utilizzata per fini anticonformisti, per aprire gli occhi del lettore e per esprimere in pieno la rabbia e la frustrazione del protagonista). La brevità del romanzo penalizza anche gli argomenti trattati: temi profondi e su cui ciascun individuo dovrebbe realmente riflettere, ma sono così numerosi e vengono affrontati in pochi righi che si ha quasi l’impressione che Lorenzo dica semplicemente la sua opinione e passi poi oltre, senza aspettare una replica dal lettore o senza dargli il tempo di riflettere e confrontare la sua opinione con quella espressa.

Ringrazio l’autore per avermi dato l’opportunità di leggere il suo romanzo, ne consiglio la lettura a tutti coloro che vogliono confrontarsi con un vero e proprio anticonformista, che sono pronti a mettere in discussione i propri pensieri e che non trovano fastidio nella lettura trovandosi di fronte un linguaggio così diretto.

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