venerdì 30 marzo 2018

Libri e film #3: Orgoglio e pregiudizio tra Jane Austen e Joe Wright


Dopo una delle tante riletture del romanzo Orgoglio e pregiudizio e dopo aver rivisto la trasposizione cinematografica del 2005 di Joe Wright, ho deciso di condividere con voi le diversità tra il libro e questo particolare adattamento per il grande schermo. Ho praticamente annotato tutte le differenze che ho trovato e qui vi espongo le principali.


Inutile dire che, ovviamente, i personaggi esistenti nel romanzo sono molti di più rispetto al film. La narrazione cinematografica, comunque, procede bene e senza falle nella trama anche con qualche personaggio in meno. Dei vari personaggi tagliati dalla storia, alcuni modificano addirittura la composizione di alcune delle famiglie del romanzo. Tra i personaggi meno importanti, posso citarvi i numerosi figli della famiglia Lucas, che non ritroviamo affatto nel film (abbiamo, infatti, solo Charlotte). O, ancora, il fatto che il signor Bingley abbia solo la sorella Caroline nel film, mentre nel romanzo esiste anche una sorella maggiore di nome Louisa e sposata al signor Hurst. Un personaggio in meno fa procedere più rapidamente la narrazione filmica e, diciamo la verità, una sorella acida come Caroline basta e avanza anche a colmare il vuoto di Louisa. Infine, i signori Gardiner, parenti della madre delle signorine Bennet, hanno ben quattro figli. Nel romanzo, infatti, quando Lizzy parte con gli zii a visitare i laghi, i Gardiner lasceranno i loro figlioletti a casa Bennet, direttamente alle amorevoli cure di Jane, mentre nessuno di questi figli è presente nella trasposizione cinematografica.

Vengono modificati anche alcuni piccoli dettagli. Un piccolo cambiamento mostra la signora Bennet ancora più risoluta in uno dei suoi intenti. Mi riferisco al momento in cui Jane deve andare a Netherfield su invito delle sorelle di Bingley. Nel romanzo, infatti, la madre rifiuta di farla andare in carrozza, ma le concede di prendere un cavallo. Nel film, la povera Jane è costretta ad andare direttamente a piedi. Un’altra differenza riguarda anche il fatto che Mary non vada a Netherfield quando Jane è lì malata, ma nella stessa scena cinematografica il maggiordomo di Netherfield annuncia tutte le signorine Bennet e quindi la presenza di Mary nel film la rende più divertente. In questa stessa scena, nel film, Mary sostiene di preferire la conversazione durante gli incontri per i balli (e la signorina Bingley la apostroferà dicendole che non sarebbero più dei balli), mentre nel romanzo è proprio Caroline a pronunciare queste parole, rendendosi piuttosto banale e ridicola.
Inoltre, nella piacevole scena in cui Darcy scrive una lettera a sua sorella, Elizabeth è intenta a leggere un libro. Nel romanzo, invece, Lizzy legge in un altro momento, mentre in questo si trova sul divano a ricamare. O ancora, nel film, quando il cugino Collins si prodiga nei complimenti nei confronti di Lady de Bourgh è Elizabeth che lo motteggia chiedendogli se i suoi complimenti sono studiati o spontanei, mentre nel libro lo fa il padre.

A volte, il regista cinematografico si prende delle libertà ben riuscite, come al momento della dichiarazione di Collins ad Elizabeth. Nel libro, infatti, si trovano a tavola Elizabeth, Kitty e la madre, nel film, invece, tutta la famiglia: la presenza di Jane dovrebbe essere da supporto a Lizzy, anche se non servirà a nulla, data la risolutezza di mrs Bennet. Bella modifica scenica anche per le conseguenze dopo il rifiuto di Elizabeth: nel romanzo, i genitori le fanno il discorso sul signor Collins in biblioteca, mentre nel film sono all’aperto, nei campi attorno a Longbourn.

Una particolarità del film che forse rende meno opportunista uno dei personaggi riguarda Charlotte Lucas. Nel libro, l’unione tra lei e il signor Collins non viene nascosta e poi presentata come una sorpresa, ma si fa esplicito riferimento alle cortesie di Charlotte verso di lui, che non servono soltanto ad allontanare Collins da Lizzy ma ad accaparrarselo, mentre tutto ciò non avviene nella trasposizione cinematografica; nel film, inoltre, Lizzy è molto più dura verso Charlotte quando sa del suo futuro matrimonio, mentre nel libro Elizabeth rivolge i suoi pensieri negativi su Charlotte alla sorella Jane, che cerca di mitigarli.

Due modifiche piuttosto importanti riguardano Jane e Wickham. Quando Jane va a Londra con gli zii Gardiner, lei si incontra due volte con miss Bingley, cosa che non accade nel film. Per quanto riguarda l’affascinante quanto ambiguo Wickham, dopo aver abbandonato l’idea di corteggiare Elizabeth, egli, nel romanzo, rivolge le sue attenzioni ad una certa signorina King, soprattutto a causa della sua dote. Di questa signorina King, invece, non vi è nessuna traccia nella trasposizione filmica in oggetto.

Sono molto caratteristiche le visite dei coniugi Collins ed Elizabeth a Rosings. Nel libro, Darcy non è presente durante la prima visita di Lizzy e il resto del gruppo a lady Catherine e vi saranno molte altre occasioni di ricevere suoi inviti. Darcy e il cugino arrivano solo qualche giorno dopo e saranno loro i primi a fare visita ai Collins, mentre avranno occasione di radunarsi tutti a Rosings per il giorno di Pasqua. Tutti questi diversi momenti del romanzo vengono, invece, riuniti nella stessa scena cinematografica, sfruttando l’occasione della prima visita dei Collins a Rosings insieme ad Elizabeth (ricordando che, nel romanzo, la ragazza va in visita presso l’amica con sir William e Maria, il padre e la sorella di lei, e che, sia prima di arrivare da Charlotte che quando ripartono, il gruppo si ferma qualche giorno dai Gardiner a Londra e Lizzy passa del tempo con Jane).

Quando Darcy va a trovare Elizabeth per confessarle il suo amore (anche se non ci riuscirà), nel film
si rende molto ridicolo perché dice soltanto «Che splendida dimora», nel libro, invece, si trattiene un po’ di più e riesce a discutere insieme alla fanciulla anche di altro (Lizzy, per esempio, gli chiede di Bingley e di Netherfield). Se, da un lato, è molto piacevole vedere il lato impacciato del Darcy cinematografico che non sa come comportarsi perché si rende conto della forza travolgente del suo amore (anche se è ancora trattenuto dai pregiudizi sulla famiglia di lei), dall’altro è forse preferibile il Darcy romanzesco, più razionale e in linea con le buone maniere del periodo, dedito (finalmente!) ad un minimo di conversazione con l’interlocutore, la signorina Bennet nel caso specifico.

La scena della prima dichiarazione del signor Darcy è bella in entrambi i casi. Nel libro, questa dichiarazione avviene a casa dei Collins mentre Elizabeth è da sola: vediamo un Darcy molto impacciato, si alza e si siede continuamente, gira in tondo per la stanza. Nel film, invece, la dichiarazione avviene in un giorno di pioggia nel tempietto di Apollo (aggiunta cinematografica, non esiste nessun tempio nelle zone attorno la casa dei Collins, nel romanzo). Dopo il rifiuto di Elizabeth, nel romanzo Darcy le consegna la lettera di spiegazioni durante una passeggiata mattutina nel boschetto vicino la tenuta dei Collins e le chiede semplicemente di leggerla. Nel film, invece, anche questo fatto avviene molto rapidamente in casa dei Collins, dove Darcy lascerà la sua lettera poggiandola semplicemente sul davanzale di una finestra.

Successivamente, Elizabeth andrà in vacanza con gli zii Gardiner ed insieme visiteranno Pemberley. Durante la visita, l’arte ha un ruolo fondamentale nel cambiamento d’opinione di Elizabeth nei
confronti del signor Darcy. Nel film, vediamo la splendida riproduzione di MacFadyen-Darcy sotto forma di mezzobusto in scultura, nel libro, invece, Elizabeth vede uno splendido ritratto del ricco proprietario di Pemberley (oltre a due miniature, una delle quali ritrae proprio Darcy, mentre l’altra ritrae Wickham).

Nella stessa scena del film, Darcy si trova per caso a Pemberley e incontra Elizabeth mentre questa vaga per le stanze della tenuta (o meglio, è Lizzy che si imbatte per caso in lui nel suo girovagare). Nel libro, invece, i signori Gardiner e la nipote hanno il tempo di uscire dalla tenuta e di cominciare a visitare il parco di Pemberley quando vedono giungere il proprietario a cavallo proprio in quegli istanti e si soffermerà a parlare con tutti loro solo dopo che essi avranno terminato di visitare i
giardini. La sera stessa Darcy, insieme alla sorella e al signor Bingley, va a trovare il gruppo nell’albergo in cui alloggia per presentare la sorella Georgiana ad Elizabeth. Il giorno dopo, Lizzy e gli zii ricambiano la cortesia e, in questa occasione, miss Bennet crede che Darcy possa desiderare il matrimonio tra Georgiana e Charles, mentre gli zii Gardiner cominciano a capire l’affetto che Darcy prova nei confronti della nipote. Nella trasposizione cinematografica, invece, il tutto viene mostrato in maniera più sintetica con rapidi scene in cui vediamo Elizabeth che irrompe per caso in una stanza di Pemberley dove vede Darcy con la sorella, Darcy che, la sera stessa, va a trovare i Gardiner per invitarli nella sua tenuta il giorno dopo e, infine, la presentazione di Georgiana a Lizzy.

Particolare la situazione della fuga di Lydia. Nel libro, Elizabeth comunica con sincerità  a Darcy le cattive notizie sulla sorella prima che arrivino i suoi zii e la notizia della fuga dei due amanti diventa quasi subito di pubblico dominio, tanto che ci viene riportata la riprovevole lettera che Collins manda ai Bennet: mancando ancora una volta di tatto, il cugino esprime le sue condoglianze per l’avvenimento, si rallegra di non aver contratto matrimonio con Lizzy, così da non avere più strette parentele talmente riprovevoli, e si premura di riportare lo sdegno provato da lady Catherine non appena udita da lui la notizia. L’unica buona conseguenza sembra essere la scelta del padre di rimettere un po’ in riga Kitty: niente balli se non con le sorelle, niente viaggi lontano da casa e sarà obbligata ad impiegare saggiamente una parte del suo tempo. Nel film, invece, non abbiamo traccia della lettera di Collins e non viene nemmeno accentuata l’eco dello scandalo della fuga della giovane Bennet, risparmiandoci parte della sofferenza e della vergogna provata dalla famiglia.

Arriviamo alla scena in cui Bingley e Darcy fanno visita a casa Bennet. Nel romanzo ci vengono mostrate varie visite: durante la prima visita, la signora Bennet e le figlie erano sedute al tavolo della cucina; dopo alcuni giorni, i due gentiluomini vi ritornano per un invito a pranzo; ancora, dopo qualche giorno, Bingley torna da solo a fare visita e la volta successiva lui arriva talmente presto che le Bennet non sono ancora pronte; finalmente, trascorsi altri giorni, Bingley fa la sua proposta a Jane,
dopo la quale trascorrerà molto tempo a casa Bennet. Nel film, invece, viene tutto riassunto in una sola visita dei due amici (ed in questo caso le donne di casa Bennet non si aspettano di ricevere alcuna visita e si trovano in totale disordine, scena riportata in maniera molto carina e divertente), anche se Bingley non ha abbastanza coraggio per fare la sua proposta a Jane e vi ritornerà da solo nel giro di quelle che sembrano essere poche ore.

Di enorme apprensione la visita di lady Catherine a Longbourn, che avviene una mattina presto nel libro e a notte fonda, invece, nel film. Lady Catherine, nelle pagine del romanzo, parla in privato a Lizzy chiedendole di accompagnarla in una passeggiata attraverso il prato ed utilizza parole davvero molto dure e sprezzanti contro Elizabeth, mentre nel film si spostano a parlare da sole in una stanza della casa e, potrà sembrar strano, lady Catherine è di gran lunga più dolce nei confronti di Lizzy (provate a leggere o rileggere il romanzo, se non mi credete!).

Nel film, infine, all’alba avviene la meravigliosa dichiarazione di mr Darcy, nella quale sentiamo delle battute che non ritroviamo nel romanzo. L’autrice, infatti, non ci riporta le parole di Darcy
virgolettate, ma ne fa un sunto in un discorso indiretto: il discorso riportato nel film non è affatto spiacevole, felice connubio tra lo stile austeniano e il romanticismo misurato che ci si aspetta. Nel romanzo, inoltre, Lizzy parla molto di più, spiegando a Darcy l’evoluzione dei suoi sentimenti ed il colloquio tra i due prosegue: Darcy si scusa con umiltà, discutono del caso di Lydia e di Georgiana, parlano della visita di Elizabeth a Pemberley e anche di Bingley e Jane.

Diverse le scene che non troviamo nel film: quella della prima visita del signor Bingley a casa Bennet ad inizio romanzo (in questa occasione, però, non fa ancora la conoscenza delle figlie e le ragazze sono in trepidante attesa, sbirciando come è loro possibile e facendo crescere anche a noi lettori la curiosità di conoscere tale personaggio); quella in cui le due sorelle di Charles vanno a fare visita alla famiglia Bennet dopo l’incontro al primo ballo e che mette in una luce più benevola le due sorelle, mentre nel film vengono sottolineate maggiormente il distacco e l’altezzosità di Caroline; quella del colloquio tra Elizabeth e Wickham quando il cognato va a trovarli insieme a Lydia dopo il matrimonio; quella in cui mr Bennet riceve una lettera dal cugino Collins in cui legge delle voci del fidanzamento tra Lizzy ed il signor Darcy e anche dell’arrivo di un figlio a casa Collins; quella in cui Elizabeth comunica alla madre del fidanzamento con il signor Darcy e la sua reazione è davvero strabiliante (peccato non vedere l’enorme euforia di mrs Bennet nel film).

Infine, il film si conclude con mr Bennet che dà la sua benedizione al matrimonio tra Darcy e Lizzy, anche se esiste una scena che è stata registrata ma non più inserita nel film (un finale alternativo che vi riporto qui, se volete vederlo o rivederlo). Per quanto carina e sognante sia questa scena, probabilmente è preferibile il finale ufficiale con mr Bennet talmente euforico da accettare qualsiasi pretendente voglia presentarsi anche per una delle altre figlie!



Per concludere questo infinito articolo, non vi resta che leggere (o rileggere) il romanzo e vedere (o rivedere) il film per sapere se ritrovate queste differenze e se credete che ne abbia dimenticata qualcuna in particolare!

domenica 25 marzo 2018

Recensione #12: Bruciatomarcio di Loreto M. Crisci

Bruciatomarcio è un libro di Loreto M. Crisci.


Trama
Sin dal principio la giovane vita di Lorenzo è stata segnata dal fallimento: famiglia, lavoro, amore, tutto è andato a rotoli. Nonostante questo, il protagonista aspira al riconoscimento, al successo, ne è ossessionato. Decide allora di diventare uno scrittore per sfuggire alla frustrazione e lasciare un segno, una prova tangibile della sua esistenza in un mondo fatto di apparenza e popolato da finti anti-conformisti. La storia di Lorenzo prosegue per flash animati dagli incontri-scontri con le persone a lui più care: la madre, l'amico Walter, il fratello Matteo, l'ex ragazza Chiara. Ma proprio quando sembra che non ci sia una via d'uscita da un destino di banalità e di inquieto anonimato, dalla paura di non riuscire a diventare "qualcuno", Lorenzo fa un incontro che cambierà radicalmente la sua vita: una ragazza senza nome, talmente perfetta da non sembrare vera, con la quale dire e fare cose assurde fino a prendere insieme una decisione folle, tragica e irreversibile che li renderà finalmente famosi.

Recensione
Bruciatomarcio è un romanzo breve, poche pagine che possono essere lette tutte d’un fiato. Il ritmo di lettura è piuttosto rapido, dato dalle frasi brevi che espongono i pensieri del protagonista, Lorenzo. Il libro non sviluppa una vera e propria trama, più che altro ci vengono presentate delle rapide scene – i cosiddetti flash – in cui vediamo Lorenzo insieme agli altri personaggi delle vicende. Lorenzo si confronterà con ciascuno di essi su moltissimi temi: il femminismo, la divisione dei generi, la solitudine, la rabbia, la musica, il razzismo, l’emarginazione. Lorenzo presenta i suoi pensieri – tanto agli altri personaggi quanto a noi lettori – con un linguaggio diretto e senza usare mezzi termini. Il protagonista ha subito molti fallimenti e sente la necessità di scrivere un romanzo così diretto e reale proprio per liberarsi dalla frustrazione, dagli insuccessi e dalle persone che lo circondano ma che non si interessano realmente a lui. Sono pochi i personaggi vicini a Lorenzo: il suo amico Walter, suo fratello Matteo (anche se si scontreranno verso la fine del romanzo) ed una ragazza misteriosa che incontrerà alla fine, con la quale sembra viaggiare sulla stessa lunghezza d’onda. Uno dei personaggi “negativi” ma importanti è il padre di Lorenzo: lo vediamo in un solo flash, insieme ad alcuni amici, e conoscerlo ci fa capire da dove proviene parte della rabbia e della volgarità che Lorenzo riversa nelle pagine del libro.

Bruciatomarcio è sicuramente un libro cinico, diretto ed anticonformista. Lorenzo, e con lui anche l’autore, esprime delle verità che possono a volte risultare scomode, soprattutto perché si esprime con schiettezza e senza nascondere nulla dietro ad un finto perbenismo. Il linguaggio utilizzato nel libro può risultare scomodo per alcuni lettori e, in effetti, le espressioni sono davvero colorite e dirette. Le tematiche affrontate ed i concetti espressi sono di forte impatto e di grande importanza sociale, probabilmente, però, si poteva raggiungere lo stesso obiettivo anticonformista utilizzando meno volgarità. Un linguaggio così pieno di parolacce ed espressioni colorite in così poche pagine può effettivamente esasperare il lettore, stancandolo con tanta volgarità concentrata in un romanzo breve (seppur utilizzata per fini anticonformisti, per aprire gli occhi del lettore e per esprimere in pieno la rabbia e la frustrazione del protagonista). La brevità del romanzo penalizza anche gli argomenti trattati: temi profondi e su cui ciascun individuo dovrebbe realmente riflettere, ma sono così numerosi e vengono affrontati in pochi righi che si ha quasi l’impressione che Lorenzo dica semplicemente la sua opinione e passi poi oltre, senza aspettare una replica dal lettore o senza dargli il tempo di riflettere e confrontare la sua opinione con quella espressa.

Ringrazio l’autore per avermi dato l’opportunità di leggere il suo romanzo, ne consiglio la lettura a tutti coloro che vogliono confrontarsi con un vero e proprio anticonformista, che sono pronti a mettere in discussione i propri pensieri e che non trovano fastidio nella lettura trovandosi di fronte un linguaggio così diretto.

giovedì 22 marzo 2018

Segnalazione #8: Wild Lake di Bianca Ferrari

La segnalazione di oggi riguarda uno Young Adult della scrittrice Bianca Ferrari. Per ulteriori info, proseguite con la lettura.

INFO
Titolo: Wild Lake
Autrice: Bianca Ferrari
Editore: Un cuore per capello 
Genere: Romance e Young Adult
Prezzo: € 1,99 E-book; €16 Cartaceo (in uscita tra qualche giorno)

TRAMA
J. Lee è nata e cresciuta nel freddo Maine: sembra una ninfa dei boschi con quei suoi capelli rossi, ricci come una criniera e gli occhi verde scuro. Ha un carattere vivace, curioso ed estremamente solare, ma, dietro grandi sorrisi e una spiccata empatia, nasconde un grande dolore, a causa del quale è stata costretta a trasferirsi in Oklahoma.
Nathaniel, invece, non ha mai lasciato Broken Arrow, dove conduce un’esistenza solitaria. Ogni persona cui abbia voluto bene l’ha abbandonato, lasciandogli la convinzione di non valere niente: e come in una profezia auto avverante, fa di tutto per corrispondere all’immagine che ha di sé.
L’incontro tra i due potrebbe essere la cura per le loro sofferenze: cura che passerà dalla forza apparentemente incrollabile di J. Lee, ai tormenti inquieti e alle paure di Nathaniel.
Riusciranno, insieme, a superare le difficoltà e a confessare sentimenti troppo forti per essere soffocati? E cosa succederà quando sarà J. Lee a crollare sotto i colpi implacabili del destino? È possibile, per un amore così giovane, affrontare intemperie e tempeste, rimanendo saldo nei loro cuori?

BIOGRAFIA
Bianca Ferrari è lo pseudonimo di una donna qualsiasi che, abbandonate da tempo le velleità artistiche della sua vita precedente, si è riscoperta desiderosa di raccontare storie romantiche, dense di sentimenti e di emozioni. Con l'obiettivo di far battere i cuori dei lettori per i personaggi che animano la sua fantasia, di trasmettere messaggi positivi di forza, resilienza e determinata volontà di crescita, narra vicende in cui l'amore (per sé stessi, per la vita e per la persona giusta) vince tutto, perché fervida sostenitrice che "La bellezza salverà il mondo".

LINK ALL'ACQUISTO
Disponibile su Amazon e tutti gli store e-book. Cartaceo a breve.

martedì 20 marzo 2018

Segnalazione #7: Semplicemente Gio' di Erika Lenti

Oggi vi segnalo il romance di Erika Lenti. Vi riporto tutte le info che potranno esservi utili. Buona lettura!

INFO
Titolo: Semplicemente Gio'
Autrice: Erika Lenti
Editore: Un cuore per capello
Genere: Romance
Prezzo: €2,48 E-book; €20 Cartaceo
Pagine: 431

TRAMA
Si dice che il destino sia scritto nelle stelle. Se invece le fatalità non esistessero, se fossimo noi a crearci il futuro, un susseguirsi di eventi non dettati dalla provvidenza ma dalle nostre scelte, cambierebbe la nostra prospettiva sull'esistenza? Chiamatelo destino o semplice casualità, ma la vita si basa su delle scelte, giuste o sbagliate che siano, per la maggior parte delle volte suggerite dal cuore. Che sia una scelta riguardante un amore, una proposta di lavoro, un sogno da perseguire, il cuore è sempre il protagonista. La vita è piena di difficoltà e abbiamo noi la chiave del nostro destino: dobbiamo solo capire quando usarla. Come una chiave di violino messa usualmente all'inizio di un pentagramma, con la funzione di fissare la posizione giusta delle note, ma che può essere usata anche in un punto qualsiasi per identificare un passaggio, un cambiamento. Perché, in fondo, la musica è in tutto ciò che ci circonda, può guidarci, salvarci, ed è lei la vera protagonista di questa storia in cui i personaggi si troveranno spesso di fronte a dei bivi, in cui dovranno decidere se essere veramente padroni del proprio destino: scegliere tra un amore puro, tenero, romantico e sicuro o abbandonarsi a una passione sfrenata, vitale, intensa e irrefrenabile; scegliere di abbandonare un sogno perché le dure e avverse realtà della vita fanno di tutto per impedirti di realizzarlo; scegliere quale rapporto affettivo mettere al primo posto, a costo di perdere una persona comunque importante. Sarà proprio il destino a far scontrare la personalità raggiante ed esuberante di Giorgia, appassionata di musica, con quella del giovanissimo uomo d’affari Liam e dello scontroso ex musicista Dylan. Due ragazzi apparentemente diversi, ma uniti da un passato doloroso e da un futuro che si prospetta ancor più difficile. Giorgia sarà una nuova speranza, un nuovo inizio per entrambi, ma forse segnerà la fine del loro legame… per sempre!

ESTRATTO
Ho tentato di starle lontano, ma ora che l’ho rivista, dopo giorni in cui non ho fatto altro che pensarla interrottamente, mi rendo conto di amarla: amo i suoi ricci ribelli, il rosso del tramonto che li colora, le lentiggini che si sono accaparrate la vista migliore sotto la luce splendente dei suoi occhi verdi, i suoi movimenti maldestri, le piccole mani affusolate che scorrono impacciate sulle corde della sua chitarra, le sue abbondanti curve e… tutto quanto! Potrei nutrirmi anche solo dei suoi difetti. Amo tutto il suo essere semplicemente… Gio’!

BIOGRAFIA
Lenti Erika nasce nel 1979, in un paese in provincia di Roma, dove vive tutt’ora insieme al marito Massimo, i due figli, Manuel e Marissa, e l’amico a quattro zampe Pulce. Inizia a scrivere nel 2016, quando il ricordo di un vecchio tema di scuola le riaffiora alla mente: nasce così il suo primo romanzo, un thriller psicologico dal titolo Il ventunesimo albero, vincitore nel 2018 del premio ‘miglior colpo di scena’ degli Italian Writers Awards su Wattpad.
Successivamente, come conseguenza di un periodo molto difficile, l’avvicinamento al mondo della musica e la realizzazione di Semplicemente Gio’. Verso la fine dell’anno approda, consigliata da un’amica, sulla piattaforma Wattpad, decidendo così di mettersi in gioco e pubblicare il suo romanzo rosa che ottiene, nell’estate del 2017, la vincita del premio Wattys nella categoria “Nuovi arrivati”. Questo primo e importante riconoscimento la spinge a intraprendere un passo verso l’editoria ed è così che approda a Un cuore per Capello.

LINK ALL'ACQUISTO

domenica 18 marzo 2018

Recensione #11: Book Lovers. Le vie dei sogni sono infinite di Giulia Rizzi

Book Lovers. Le vie dei sogni sono infinite è un romanzo di Giulia Rizzi.


Trama
Il libro racconta le vicende che riguardano la protagonista Celeste, una trentenne che lavora in una libreria di Verona. Celeste ama molto il suo lavoro, che svolge con devozione e passione ormai da dieci anni. Lo stesso non può dirsi della sua vita sentimentale, avendo da poco lasciato il suo fidanzato fedifrago Stefano. Perde in un solo colpo sia il compagno che un tetto sulla testa e si ritrova anche impegnata nei rocamboleschi preparativi per il matrimonio di suo fratello Alessandro. La situazione peggiora quando scopre che dovrà trovarsi a collaborare di fianco a Matteo, il testimone dello sposo, un ragazzo di tre anni più giovane di lei e con il quale non va d’accordo fin dai tempi della scuola. Un matrimonio da preparare, il trasferimento in libreria in attesa di una sistemazione migliore, la sgradevole presenza di Matteo: la vita di Celeste ha subito un brusco cambiamento negli ultimi mesi. Tutto sembra prendere una svolta quando il destino le farà incontrare Tommaso, un ragazzo forse un po’ troppo giovane. Che piega prenderanno gli eventi?

Recensione
Il romanzo di Giulia Rizzi non è per nulla impegnativo, è leggero e spensierato, ma non per questo banale. È un romanzo rosa e, in effetti, seguiamo le disavventure e le evoluzioni sentimentali della protagonista Celeste. Seguiamo con passione gli eventi che si susseguono nella sua vita ed il piacere è dato anche dalla perfetta caratterizzazione dei personaggi, ciascuno diverso e peculiare a modo proprio. Essi catturano la nostra simpatia o antipatia e non possiamo fare a meno di supportare la vita sentimentale di Celeste, schierandoci dalla parte di Tommaso o di Matteo. Dobbiamo attendere fino alla fine per sapere chi dei due conquisterà il cuore della cinica libraia, ma ciò che cattura la nostra attenzione è anche la sorte della libreria di Verona. Alba, la proprietaria, ha infatti intenzione di venderla, rendendosi conto che la situazione finanziaria sta diventando piuttosto negativa. Vi è, infatti, anche un altro tipo di amore che emerge da questo racconto ed è quello che prova Celeste nei confronti del suo lavoro e della libreria in cui opera. Celeste ha una passione smisurata per il suo mestiere e noi, da bravi lettori, possiamo comprenderla pienamente. Resteremo legati a lei per scoprire quale sarà il destino della libreria, sperando che la tenacia di Celeste e degli amici che le stanno intorno riescano a salvare il negozio.

La storia è narrata in prima persona dal punto di vista di Celeste. Lei stessa si presenta a noi accompagnandoci passo dopo passo per scoprire la sua vita. Da ciò che Celeste ci racconta (e ce ne parla quasi come se fossimo degli amici a cui si rivolge) impariamo a conoscerla e a vedere la parte più bella di sé: sappiamo che lavora in libreria e la vediamo spesso parlare con i clienti e consigliare loro i libri più adatti come prossime letture, la vediamo sniffare i libri nuovi che arrivano, prima di sistemarli sulle mensole (una mania di molti lettori, quando un nuovo titolo si aggiunge alla collezione), rimane estasiata e trasognata quando guarda i vecchi volumi conservati in negozio. Emerge chiaramente quanto Celeste ami il suo lavoro (e per questo ricorda molto Kathleen della commedia romantica C’è posta per te), cosa di cui lei non si rende conto se non quando sta per perderlo. Si ritroverà così a dover fare i conti con la sua stessa vita: senza un fidanzato, senza una casa, forse senza un lavoro, senza mai aver avuto un sogno. È arrivato il momento di prendere in mano questa stessa vita che si sta sgretolando, trovare un sogno ed inseguirlo, perché non è ancora troppo tardi.
Un’altra caratteristica che rende Celeste davvero interessante è il suo cinismo. Questo la porta ad esprimersi spesso con grande sarcasmo, arma utilizzata anche per difendersi dagli attacchi altrettanto cinici di Matteo. Il romanzo si carica di semplicità e leggerezza anche grazie agli episodi divertenti che vi si trovano: dalle frecciatine velenose che Matteo e Celeste si scambiano in continuazione, alle gaffe involontarie e infantili che fa il giovane e bellissimo Tommaso sulla differenza d’età con Celeste, alle battute che si scambia con la “perfida Eliana”, la sua collega.

Tutto ciò rende molto leggero il romanzo, permettendo di affrontare una lettura non impegnativa, senza però perdere di vista il messaggio che si cela tra le righe. Celeste ha da poco superato i trent’anni e non ha mai avuto un sogno nella sua vita. Ad un passo dal perdere il lavoro, capisce quale sia il suo sogno, celato per tutta la vita e adesso emerso, e non si darà per vinta, mettendo in gioco tutta la tenacia che custodiva dentro di sé. L’autrice ci comunica, così, che i sogni non hanno limiti e che non possiamo arrenderci di fronte ad ostacoli e difficoltà, cercando di proseguire con fermezza e costanza e aggirando tutti gli ostacoli che la vita ci pone davanti. D'altronde perfino Alba, la proprietaria ormai anziana della libreria, si rivelerà risoluta e convinta non appena viene rimproverata di essere troppo “vecchia” per imbarcarsi per una nuova avventura.

Un’ultima caratteristica che rende piacevole la lettura riguarda i numerosi riferimenti che si possono trovare tra le pagine: dalla serie tv Law and order ai Simpson, dai cartoni animati Disney (La bella e la bestia o Lilli e il vagabondo) a quelli anni ’90 di Mignolo e Prof. Il romanzo è ambientato a Verona e l’autrice ha inserito anche dei riferimenti artistico-culturali della bellissima città (l’Arena o il famoso balcone di Giulietta). Infine, non possono mancare i riferimenti letterari e, in questo caso, ce ne sono davvero per tutti i gusti: da scrittori classici come Jane Austen o Marcel Proust ai più moderni Asimov e Bradbury fino ad arrivare a riferimenti per Il signore degli anelli, Il trono di spade o Hunger games.

Ringrazio l’autrice per avermi dato l’opportunità di leggere il suo romanzo e ve lo consiglio per passare un po’ di tempo in piacevole compagnia di un moderno romance dal sapore delle commedie sentimentali degli anni ’90.

martedì 6 marzo 2018

Segnalazione #6: I doni della Madre Terra di Chantal Lazzaretti

La segnalazione di oggi riguarda il romanzo di Chantal Lazzaretti, I doni della Madre Terra. Proseguite la lettura per conoscere tutte le info.

INFO
Titolo: I doni della Madre Terra 
Autrice: Chantal Lazzaretti 
Editore: Linee Infinite Edizioni 
Genere: Fantasy/fantascientifico 
Formato:cartaceo
Prezzo: € 15
Data pubblicazione: ottobre 2017
Pagine: 402
Collana: Phantasia 

TRAMA
In un futuro lontano, il genere umano si trova coinvolto in un’avventura straordinaria alla riscoperta del pianeta Terra. Gli uomini arrivano da un mondo senz'anima, tecnologicamente avanzato ma ormai privo di risorse, per ritornare alle origini.
Vogliono ripercorrere le orme dei propri avi, riscoprendo la vita senza le barriere e i filtri imposti dall’utilizzo  costante della tecnologia.
Madre Natura è pronta ad accogliere i propri figli regalando loro gioie e sfide da affrontare.
Tutto è nuovo e molte cose sono cambiate sulla Terra. Alexy vive sulla propria pelle quest’avventura e, insieme ai suoi compagni, scopre i misteri di questo nuovo pianeta. Il mare è senza dubbio l’attrattiva più grande e i suoi segreti richiamano l’attenzione della ragazza.
Qualcosa la segue costantemente nelle sue esplorazioni marine e un ragazzo dai profondi occhi blu le compare davanti misteriosamente. Una presenza magnetica, ipnotica, che porta Alexy ad innamorarsi di lui perdendo di vista la realtà.
Fantasia e certezze si alternano.
Nuovi luoghi ed esseri straordinari si susseguono mettendo in dubbio la presenza del ragazzo dagli occhi blu. Molte domande tormentano Alexy. Di chi si potrà fidare? Chi dice la verità? Qual è la realtà? Chi deve temere?

ESTRATTO
“Mi stringo a lui il più possibile in questo abbraccio infinito. Dolce e intenso, che racchiude tutto il nostro essere, tutte le nostre emozioni e in questa coccola mattutina le nostre anime si stanno fondendo nuovamente in un’unica creatura, con un passato, un presente e un futuro comune.
Ho gli occhi chiusi abbandonata solo alle sensazioni e al suo essere, fiduciosa e completamente assorta. La mia testa è appoggiata sulla sua spalla possente e lui stesso ricambia appoggiandosi alla mia. Sono in paradiso!”

CITAZIONE
“Due occhi azzurri come il mare mi stanno guardando impauriti. Uno sguardo fermo, fisso su di me dubbioso, stupito e terrorizzato come può essere il mio.”

BIOGRAFIA
Chantal Lazzaretti (1988) vive a Reggio Emilia. Sensibile, curiosa, decisa, mostra da sempre interessi per l’arte in tutte le sue forme. Dalla madre eredita l’amore per i viaggi e dal padre quello per la storia. Curiosità storiche e scientifiche, viste nel più vasto quadro della condizione umana, sono l’humus della sua narrazione, alimentate da una particolare visione e lettura del mondo antico e contemporaneo. La passione per il fantasy, la fantascienza, il thriller, e la loro intersezione, costituisce nucleo e ragione dei suoi racconti. I Doni della Madre Terra è il suo primo romanzo.

LINK ALL'ACQUISTO
https://www.lineeinfinite.com/product-page/i-doni-della-madre-terra
Pagina libro: https://m.facebook.com/idonidellamadreterra/?tsid=0.20277684696031784&source=result

domenica 4 marzo 2018

Recensione #10: Gli occhiali di Peter Pan di Nino Inzerillo

Gli occhiali di Peter Pan è il recente romanzo dello scrittore palermitano Nino Inzerillo, prequel de Il terremoto inventato.


Trama
Il romanzo si svolge a Palermo, durante le festività natalizie del 1994. Un giovane giornalista scopre casualmente che uno dei suoi docenti universitari è deceduto: i due non erano mai stati in buoni rapporti a causa di una presunta rivalità in amore, così decide di recarsi a casa sua. Il professore, però, non è realmente deceduto e da qui comincerà un confronto tra i due, andando alla ricerca del passato e di Ingrid, oggetto della loro rivalità. Incontreranno altre donne, come Anita, e un altro anziano docente, anch’egli connesso a loro. I tre personaggi scoprono di avere un legame, che viene manifestandosi mettendo insieme i vari pezzi recuperati dal passato.

Recensione
Questo romanzo conferma la bravura e le capacità di scrittura di Nino Inzerillo. Così come Il terremoto inventato si impone come una novità di un certo livello nel panorama letterario italiano, anche Gli occhiali di Peter Pan garantisce una lettura alternativa rispetto alle solite.
Il romanzo è narrato in prima persona, il protagonista-narratore si rivolge direttamente al lettore, facendolo sentire spettatore degli eventi raccontati, come se si svolgessero direttamente davanti ai suoi occhi. La lettura è scorrevole ed è anche molto piacevole incontrare le numerose similitudini, che rendono poetica la prosa già di per sé pulita e ricercata. Si può leggere, ad esempio: «il cuore […] aveva ripreso a battere, dapprima aritmicamente come il calpestio di una mandria di bufali impauriti da una scintilla di fuoco e poi sempre più dolcemente, come i rintocchi di mezzanotte di un’elegante pendola inglese in un salotto nobiliare».
Essendo il prequel della futura e definitiva trilogia (che diventa tetralogia con questo romanzo), non mancano i riferimenti a Il terremoto inventato e anche a Mi sono innamorato di Naomi Watts, rispettivamente il primo ed il secondo della trilogia. Uno di questi riferimenti al primo volume si ha in un dialogo tra il giovane giornalista ed il suo ex docente:

«[scrivo] lettere d’amore, complesse, sofferte, incomprensibili lettere d’amore» 
«Ne farà un romanzo?» 
«Mai! È più probabile che accada un evento terribile, dovrebbe scatenarsi un terremoto, perché io dia alle stampe il mio privato!» 
«E se non accade un sisma, perché non se ne inventa uno?».

Nel primo romanzo, lo scrittore ci delizia con dei meravigliosi riferimenti letterari ad altre opere e altri autori, riferimenti che tornano anche nel prequel citando autori come Gogol, Bulgakov e Cervantes. Un altro elemento presente nel primo libro e che ritroviamo anche in questo è la linea sottile che separa le esperienze autobiografiche da quelle inventate, linea che non è già stabilita, ma che ciascun lettore può decidere di posizionare dove gli pare più opportuno.

Ringrazio l’autore per avermi dato ancora una volta la possibilità di leggere uno dei suoi scritti e consiglio la lettura di questo libro a tutti coloro che vogliono approcciarsi a qualcosa di moderno ma non banale.

sabato 3 marzo 2018

Segnalazione #5: La serie Scarlet di Chiara Casalini

Oggi vi segnalo una trilogia dark fantasy romance di un'autrice italiana, Chiara Casalini. Continuate a leggere per tutte le info!

SCARLET #1
INFO
Titolo: Scarlet - Morire per vivere.
Autore: Chiara Casalini
Editore: Loquendo Editrice (2012); in Self-publishing dal 2015.
Genere: Dark fantasy con elementi romance.
Prezzo: €1,99 E-book; €10,00 Cartaceo
Pagine: 147

TRAMA
“I ricordi sbiadiscono nello scorrere di un Eterno, perdendosi nelle nebbie del tempo”.
Dopo la morte e l'abbraccio, Scarlet ci racconta la sua storia, mostrandoci il mondo umano attraverso gli occhi di una nuova non-vita. Il rapporto speciale con la madre e la stregoneria, poi la perdita, l'amore ribelle, il dolore e la solitudine come rifugio, fino all'incontro con un personaggio dal volto misteriosamente familiare.
Sarà lui che condurrà Scarlet ad addentrarsi in una realtà oscura e spietata nelle notti di San Francisco, in cerca di risposte, costringendola a confrontarsi con le paure e i ricordi da cui era sempre fuggita.
Tutto ha un prezzo e dove trova fine la vita di Scarlet, inizia la sua trilogia.

LINK ALL'ACQUISTO

SCARLET #2
INFO
Titolo: Scacco al re
Autore: Chiara Casalini
Editore: Loquendo Editrice (2013); in Self-publishing dal 2015
Genere: Dark fantasy con elementi romance
Prezzo: €1,99 E-book; €10,00 Cartaceo
Pagine: 169

TRAMA
Scarlet torna a raccontare la propria storia, mostrandoci la sua nuova esistenza, tra le notti di San Francisco e le trame di un mondo oscuro fatto di Vampiri e potere. Uno squarcio della sua non-vita scandito dall'improvviso, quanto inaspettato, ritorno di una figura estremamente importante, la cui perdita l’aveva condotta verso scelte definitive. Nuove alleanze per un obiettivo comune, strategie calcolate fin nei minimi dettagli e la riscoperta di sentimenti umani creduti perduti per sempre. In questo tumultuoso rincorrersi di eventi riaffiorerà prepotentemente la sua mai sopita reale natura. Sangue, amore, morte e magia; intrighi che vengono tessuti dal tramonto all'alba, alle spalle di un’umanità inconsapevole di come il proprio destino, al pari di quello dei protagonisti, altro non è che una grande partita a scacchi. Così Scarlet ci svela come la sua ingenuità in verità celi ben altro: riflessioni taciute e desiderio di vendetta che ora emergono e si muovono per giungere ad una giustizia non priva di sacrifici. Chi darà dunque scacco matto al re e quale sarà il vero avversario di Scarlet? Quanto un vampiro può amare anche dopo la morte e quanto invece è solo una lungimirante macchinazione per acquisire potere? Sarà lei a mostrarci coi suoi occhi questo mondo nascosto nel tenebroso e pulsante cuore della città.

LINK ALL'ACQUISTO

SCARLET #3
INFO
Titolo: L'ultima sfida
Autore: Chiara Casalini
Editore: Self-publishing
Genere: Dark fantasy con elementi romance
Prezzo: €3,99 E-book; €12,99 Cartaceo
Pagine: 280

TRAMA
Umana, Strega, Vampira: cosa resterà di Scarlet? Protagonista di un'ultima spietata sfida contro gli Insorti e al centro di un triangolo, che le dilania il cuore, sotto il peso di colpe passate e presenti.
Il vecchio impero di Edward consolida il suo potere sotto la guida del nuovo Principe di San Francisco, tuttavia gli equilibri si sgretolano stretti nella morsa di un nuovo nemico. Joshua esce dall'ombra, accompagnato dalla scia di dolore, violenza e morte, che ha lasciato dietro di sé nei secoli e nella vita di Scarlet.
Le maschere cadono e i segreti vengono finalmente svelati, tra sogni e responsabilità, amore e vendetta, sangue e magia. Il sacrificio sarà, forse, l'unica certezza.
Ma quante volte si può morire per amore?

LINK ALL'ACQUISTO

CHIARA CASALINI
BIOGRAFIA
Nata il 7 agosto del 1977 a Legnago (VR), fin da piccola ha sempre amato comunicare, nonostante un’innata timidezza, iniziando così a scrivere i suoi pensieri sui diari di scuola. Intraprende gli studi classici animata dalla passione per la letteratura e le materie umanistiche; il suo spirito libero ed eclettico la porta successivamente a sondare la vocazione artistica attraverso i nuovi studi intrapresi presso l’Istituto d’Arte di Castelmassa (RO).  Esprime poi la propria natura creativa lavorando come grafica e fondando una band metal di cui diviene voce e songwriter, i Wild Angel, scrivendo per quest’ultima una storia, sviluppata attraverso i testi di 8 canzoni, che diventerà il concept stesso del gruppo: The Wild Angel. L’avventura musicale iniziata nel 1998, si conclude nel 2013 e da lì torna dedicarsi con maggior forza e passione alla scrittura.
Nel 2012 pubblica con Loquendo Editrice “Scarlet – Morire per vivere”, un breve romanzo dark fantasy con elementi romance che, pur essendo il primo libro di una trilogia, ha carattere auto-conclusivo.
Nel 2013, sempre con Loquendo Editrice, pubblica “Scacco al re”, secondo atto della trilogia di Scarlet, che viene presentato a Lucca Comics & Games.
A seguito della chiusura di Loquendo, i due romanzi brevi sono stati ripubblicati in self-publishing su Amazon nel 2015, assieme a una raccolta di poesie, “Parole nella Notte”.
A giugno 2017 pubblica in self-publishing un testo non-fiction sulla meditazione, “Respiro energetico”; seguono, un racconto breve, “Nero Corvo”, e una fiaba di Halloween (per adulti), “La festa”, entrambi gratuiti.
Il 31 ottobre 2017 conclude in self-publishing la trilogia di Scarlet con “L’Ultima sfida”.
A febbraio 2018 partecipa con il racconto breve “Polvere di Stelle” all’antologia “Cuori fra le righe”, auto-pubblicazione di 12 autori il cui intero ricavato è devoluto all’associazione “Tom&Jerry”, cangattile di Buccinasco (MI).
Pubblica inoltre in self-publishing la seconda raccolta di poesie, “Passione: Sangue e Cuore).
A maggio 2018 uscirà un nuovo romanzo edito da Astro Edizioni.
Parallelamente all’attività di scrittrice, condivide pensieri, poesie, riflessioni e stati d’animo attraverso il proprio blog, leitmotiv della sua creatività (https://desolateland.blogspot.it), dove sono presenti anche una sezione per “Racconti per gioco”, brevi racconti improvvisati con 10 parole decise dall’admin di un gruppo, e una per recensioni a libri, anime, film, ecc..
Cresciuta nell’ambito della stregheria locale contadina, a 16 anni inizia un percorso di ampio respiro nello studio dell’esoterismo, sondando diversi aspetti, sia teorici che pratici. Nel 2005 intraprende un percorso nell’ambito marziale tradizionale giapponese, che sposa il suo amore per le discipline spirituali guerriere, fino a riprendere nel 2011 studi sulla tradizione Norrena-Vichinga, che alla fine diviene la sua strada, assieme allo studio delle Rune e allo sciamanesimo-guerriero, decidendo di condividere il suo percorso attraverso un sito (http://ulfhildr.altervista.org).