venerdì 30 marzo 2018

Libri e film #3: Orgoglio e pregiudizio tra Jane Austen e Joe Wright


Dopo una delle tante riletture del romanzo Orgoglio e pregiudizio e dopo aver rivisto la trasposizione cinematografica del 2005 di Joe Wright, ho deciso di condividere con voi le diversità tra il libro e questo particolare adattamento per il grande schermo. Ho praticamente annotato tutte le differenze che ho trovato e qui vi espongo le principali.


Inutile dire che, ovviamente, i personaggi esistenti nel romanzo sono molti di più rispetto al film. La narrazione cinematografica, comunque, procede bene e senza falle nella trama anche con qualche personaggio in meno. Dei vari personaggi tagliati dalla storia, alcuni modificano addirittura la composizione di alcune delle famiglie del romanzo. Tra i personaggi meno importanti, posso citarvi i numerosi figli della famiglia Lucas, che non ritroviamo affatto nel film (abbiamo, infatti, solo Charlotte). O, ancora, il fatto che il signor Bingley abbia solo la sorella Caroline nel film, mentre nel romanzo esiste anche una sorella maggiore di nome Louisa e sposata al signor Hurst. Un personaggio in meno fa procedere più rapidamente la narrazione filmica e, diciamo la verità, una sorella acida come Caroline basta e avanza anche a colmare il vuoto di Louisa. Infine, i signori Gardiner, parenti della madre delle signorine Bennet, hanno ben quattro figli. Nel romanzo, infatti, quando Lizzy parte con gli zii a visitare i laghi, i Gardiner lasceranno i loro figlioletti a casa Bennet, direttamente alle amorevoli cure di Jane, mentre nessuno di questi figli è presente nella trasposizione cinematografica.

Vengono modificati anche alcuni piccoli dettagli. Un piccolo cambiamento mostra la signora Bennet ancora più risoluta in uno dei suoi intenti. Mi riferisco al momento in cui Jane deve andare a Netherfield su invito delle sorelle di Bingley. Nel romanzo, infatti, la madre rifiuta di farla andare in carrozza, ma le concede di prendere un cavallo. Nel film, la povera Jane è costretta ad andare direttamente a piedi. Un’altra differenza riguarda anche il fatto che Mary non vada a Netherfield quando Jane è lì malata, ma nella stessa scena cinematografica il maggiordomo di Netherfield annuncia tutte le signorine Bennet e quindi la presenza di Mary nel film la rende più divertente. In questa stessa scena, nel film, Mary sostiene di preferire la conversazione durante gli incontri per i balli (e la signorina Bingley la apostroferà dicendole che non sarebbero più dei balli), mentre nel romanzo è proprio Caroline a pronunciare queste parole, rendendosi piuttosto banale e ridicola.
Inoltre, nella piacevole scena in cui Darcy scrive una lettera a sua sorella, Elizabeth è intenta a leggere un libro. Nel romanzo, invece, Lizzy legge in un altro momento, mentre in questo si trova sul divano a ricamare. O ancora, nel film, quando il cugino Collins si prodiga nei complimenti nei confronti di Lady de Bourgh è Elizabeth che lo motteggia chiedendogli se i suoi complimenti sono studiati o spontanei, mentre nel libro lo fa il padre.

A volte, il regista cinematografico si prende delle libertà ben riuscite, come al momento della dichiarazione di Collins ad Elizabeth. Nel libro, infatti, si trovano a tavola Elizabeth, Kitty e la madre, nel film, invece, tutta la famiglia: la presenza di Jane dovrebbe essere da supporto a Lizzy, anche se non servirà a nulla, data la risolutezza di mrs Bennet. Bella modifica scenica anche per le conseguenze dopo il rifiuto di Elizabeth: nel romanzo, i genitori le fanno il discorso sul signor Collins in biblioteca, mentre nel film sono all’aperto, nei campi attorno a Longbourn.

Una particolarità del film che forse rende meno opportunista uno dei personaggi riguarda Charlotte Lucas. Nel libro, l’unione tra lei e il signor Collins non viene nascosta e poi presentata come una sorpresa, ma si fa esplicito riferimento alle cortesie di Charlotte verso di lui, che non servono soltanto ad allontanare Collins da Lizzy ma ad accaparrarselo, mentre tutto ciò non avviene nella trasposizione cinematografica; nel film, inoltre, Lizzy è molto più dura verso Charlotte quando sa del suo futuro matrimonio, mentre nel libro Elizabeth rivolge i suoi pensieri negativi su Charlotte alla sorella Jane, che cerca di mitigarli.

Due modifiche piuttosto importanti riguardano Jane e Wickham. Quando Jane va a Londra con gli zii Gardiner, lei si incontra due volte con miss Bingley, cosa che non accade nel film. Per quanto riguarda l’affascinante quanto ambiguo Wickham, dopo aver abbandonato l’idea di corteggiare Elizabeth, egli, nel romanzo, rivolge le sue attenzioni ad una certa signorina King, soprattutto a causa della sua dote. Di questa signorina King, invece, non vi è nessuna traccia nella trasposizione filmica in oggetto.

Sono molto caratteristiche le visite dei coniugi Collins ed Elizabeth a Rosings. Nel libro, Darcy non è presente durante la prima visita di Lizzy e il resto del gruppo a lady Catherine e vi saranno molte altre occasioni di ricevere suoi inviti. Darcy e il cugino arrivano solo qualche giorno dopo e saranno loro i primi a fare visita ai Collins, mentre avranno occasione di radunarsi tutti a Rosings per il giorno di Pasqua. Tutti questi diversi momenti del romanzo vengono, invece, riuniti nella stessa scena cinematografica, sfruttando l’occasione della prima visita dei Collins a Rosings insieme ad Elizabeth (ricordando che, nel romanzo, la ragazza va in visita presso l’amica con sir William e Maria, il padre e la sorella di lei, e che, sia prima di arrivare da Charlotte che quando ripartono, il gruppo si ferma qualche giorno dai Gardiner a Londra e Lizzy passa del tempo con Jane).

Quando Darcy va a trovare Elizabeth per confessarle il suo amore (anche se non ci riuscirà), nel film
si rende molto ridicolo perché dice soltanto «Che splendida dimora», nel libro, invece, si trattiene un po’ di più e riesce a discutere insieme alla fanciulla anche di altro (Lizzy, per esempio, gli chiede di Bingley e di Netherfield). Se, da un lato, è molto piacevole vedere il lato impacciato del Darcy cinematografico che non sa come comportarsi perché si rende conto della forza travolgente del suo amore (anche se è ancora trattenuto dai pregiudizi sulla famiglia di lei), dall’altro è forse preferibile il Darcy romanzesco, più razionale e in linea con le buone maniere del periodo, dedito (finalmente!) ad un minimo di conversazione con l’interlocutore, la signorina Bennet nel caso specifico.

La scena della prima dichiarazione del signor Darcy è bella in entrambi i casi. Nel libro, questa dichiarazione avviene a casa dei Collins mentre Elizabeth è da sola: vediamo un Darcy molto impacciato, si alza e si siede continuamente, gira in tondo per la stanza. Nel film, invece, la dichiarazione avviene in un giorno di pioggia nel tempietto di Apollo (aggiunta cinematografica, non esiste nessun tempio nelle zone attorno la casa dei Collins, nel romanzo). Dopo il rifiuto di Elizabeth, nel romanzo Darcy le consegna la lettera di spiegazioni durante una passeggiata mattutina nel boschetto vicino la tenuta dei Collins e le chiede semplicemente di leggerla. Nel film, invece, anche questo fatto avviene molto rapidamente in casa dei Collins, dove Darcy lascerà la sua lettera poggiandola semplicemente sul davanzale di una finestra.

Successivamente, Elizabeth andrà in vacanza con gli zii Gardiner ed insieme visiteranno Pemberley. Durante la visita, l’arte ha un ruolo fondamentale nel cambiamento d’opinione di Elizabeth nei
confronti del signor Darcy. Nel film, vediamo la splendida riproduzione di MacFadyen-Darcy sotto forma di mezzobusto in scultura, nel libro, invece, Elizabeth vede uno splendido ritratto del ricco proprietario di Pemberley (oltre a due miniature, una delle quali ritrae proprio Darcy, mentre l’altra ritrae Wickham).

Nella stessa scena del film, Darcy si trova per caso a Pemberley e incontra Elizabeth mentre questa vaga per le stanze della tenuta (o meglio, è Lizzy che si imbatte per caso in lui nel suo girovagare). Nel libro, invece, i signori Gardiner e la nipote hanno il tempo di uscire dalla tenuta e di cominciare a visitare il parco di Pemberley quando vedono giungere il proprietario a cavallo proprio in quegli istanti e si soffermerà a parlare con tutti loro solo dopo che essi avranno terminato di visitare i
giardini. La sera stessa Darcy, insieme alla sorella e al signor Bingley, va a trovare il gruppo nell’albergo in cui alloggia per presentare la sorella Georgiana ad Elizabeth. Il giorno dopo, Lizzy e gli zii ricambiano la cortesia e, in questa occasione, miss Bennet crede che Darcy possa desiderare il matrimonio tra Georgiana e Charles, mentre gli zii Gardiner cominciano a capire l’affetto che Darcy prova nei confronti della nipote. Nella trasposizione cinematografica, invece, il tutto viene mostrato in maniera più sintetica con rapidi scene in cui vediamo Elizabeth che irrompe per caso in una stanza di Pemberley dove vede Darcy con la sorella, Darcy che, la sera stessa, va a trovare i Gardiner per invitarli nella sua tenuta il giorno dopo e, infine, la presentazione di Georgiana a Lizzy.

Particolare la situazione della fuga di Lydia. Nel libro, Elizabeth comunica con sincerità  a Darcy le cattive notizie sulla sorella prima che arrivino i suoi zii e la notizia della fuga dei due amanti diventa quasi subito di pubblico dominio, tanto che ci viene riportata la riprovevole lettera che Collins manda ai Bennet: mancando ancora una volta di tatto, il cugino esprime le sue condoglianze per l’avvenimento, si rallegra di non aver contratto matrimonio con Lizzy, così da non avere più strette parentele talmente riprovevoli, e si premura di riportare lo sdegno provato da lady Catherine non appena udita da lui la notizia. L’unica buona conseguenza sembra essere la scelta del padre di rimettere un po’ in riga Kitty: niente balli se non con le sorelle, niente viaggi lontano da casa e sarà obbligata ad impiegare saggiamente una parte del suo tempo. Nel film, invece, non abbiamo traccia della lettera di Collins e non viene nemmeno accentuata l’eco dello scandalo della fuga della giovane Bennet, risparmiandoci parte della sofferenza e della vergogna provata dalla famiglia.

Arriviamo alla scena in cui Bingley e Darcy fanno visita a casa Bennet. Nel romanzo ci vengono mostrate varie visite: durante la prima visita, la signora Bennet e le figlie erano sedute al tavolo della cucina; dopo alcuni giorni, i due gentiluomini vi ritornano per un invito a pranzo; ancora, dopo qualche giorno, Bingley torna da solo a fare visita e la volta successiva lui arriva talmente presto che le Bennet non sono ancora pronte; finalmente, trascorsi altri giorni, Bingley fa la sua proposta a Jane,
dopo la quale trascorrerà molto tempo a casa Bennet. Nel film, invece, viene tutto riassunto in una sola visita dei due amici (ed in questo caso le donne di casa Bennet non si aspettano di ricevere alcuna visita e si trovano in totale disordine, scena riportata in maniera molto carina e divertente), anche se Bingley non ha abbastanza coraggio per fare la sua proposta a Jane e vi ritornerà da solo nel giro di quelle che sembrano essere poche ore.

Di enorme apprensione la visita di lady Catherine a Longbourn, che avviene una mattina presto nel libro e a notte fonda, invece, nel film. Lady Catherine, nelle pagine del romanzo, parla in privato a Lizzy chiedendole di accompagnarla in una passeggiata attraverso il prato ed utilizza parole davvero molto dure e sprezzanti contro Elizabeth, mentre nel film si spostano a parlare da sole in una stanza della casa e, potrà sembrar strano, lady Catherine è di gran lunga più dolce nei confronti di Lizzy (provate a leggere o rileggere il romanzo, se non mi credete!).

Nel film, infine, all’alba avviene la meravigliosa dichiarazione di mr Darcy, nella quale sentiamo delle battute che non ritroviamo nel romanzo. L’autrice, infatti, non ci riporta le parole di Darcy
virgolettate, ma ne fa un sunto in un discorso indiretto: il discorso riportato nel film non è affatto spiacevole, felice connubio tra lo stile austeniano e il romanticismo misurato che ci si aspetta. Nel romanzo, inoltre, Lizzy parla molto di più, spiegando a Darcy l’evoluzione dei suoi sentimenti ed il colloquio tra i due prosegue: Darcy si scusa con umiltà, discutono del caso di Lydia e di Georgiana, parlano della visita di Elizabeth a Pemberley e anche di Bingley e Jane.

Diverse le scene che non troviamo nel film: quella della prima visita del signor Bingley a casa Bennet ad inizio romanzo (in questa occasione, però, non fa ancora la conoscenza delle figlie e le ragazze sono in trepidante attesa, sbirciando come è loro possibile e facendo crescere anche a noi lettori la curiosità di conoscere tale personaggio); quella in cui le due sorelle di Charles vanno a fare visita alla famiglia Bennet dopo l’incontro al primo ballo e che mette in una luce più benevola le due sorelle, mentre nel film vengono sottolineate maggiormente il distacco e l’altezzosità di Caroline; quella del colloquio tra Elizabeth e Wickham quando il cognato va a trovarli insieme a Lydia dopo il matrimonio; quella in cui mr Bennet riceve una lettera dal cugino Collins in cui legge delle voci del fidanzamento tra Lizzy ed il signor Darcy e anche dell’arrivo di un figlio a casa Collins; quella in cui Elizabeth comunica alla madre del fidanzamento con il signor Darcy e la sua reazione è davvero strabiliante (peccato non vedere l’enorme euforia di mrs Bennet nel film).

Infine, il film si conclude con mr Bennet che dà la sua benedizione al matrimonio tra Darcy e Lizzy, anche se esiste una scena che è stata registrata ma non più inserita nel film (un finale alternativo che vi riporto qui, se volete vederlo o rivederlo). Per quanto carina e sognante sia questa scena, probabilmente è preferibile il finale ufficiale con mr Bennet talmente euforico da accettare qualsiasi pretendente voglia presentarsi anche per una delle altre figlie!



Per concludere questo infinito articolo, non vi resta che leggere (o rileggere) il romanzo e vedere (o rivedere) il film per sapere se ritrovate queste differenze e se credete che ne abbia dimenticata qualcuna in particolare!

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