venerdì 29 giugno 2018

Recensione #24: Diphylleia - Il ricordo di Valentina Bonci

Diphylleia – Il ricordo è un libro di Valentina Bonci.


Trama
La rabbia aveva prevalso sull'amore, e, a testa bassa e cuore infranto, ad Aiyana non restava che andarsene. E se ne andò. Perché non c’è rabbia più vera e pericolosa di quella degli innamorati che si sentono traditi. Degli innamorati che si sentono innamorati pazzi e si ritrovano morti e a pezzi.

Recensione
“Un fiore bianco che a contatto con l’acqua diventa trasparente. Un fiore che, quando piove, si trasforma. Sotto la pioggia i petali di questo fiore sembrano trasformarsi in cristalli scintillanti. Per via di questa particolarità viene chiamato Skeleton Flower, cioè fiore scheletro, ma il suo nome scientifico è Diphylleia grayi.”
La storia raccontata in questo libro è una storia davvero particolare. Conosciamo subito Aiyana, la protagonista, ma in una situazione per nulla felice: la ragazza, infatti, subisce un’aggressione piuttosto violenta che le causerà un coma lungo tre mesi. Al suo risveglio, Aiyana non ricorda più nulla del suo passato: non ricorda chi è, com'era la sua vita, chi sono i suoi parenti. La ragazza troverà al suo fianco sua nonna Karla, subito disponibile ad aiutare la nipote a recuperare la memoria, e Ben, un infermiere che le è stata vicino per tutto il periodo che ha passato in coma. Aiyana vive in un vero e proprio incubo, non riuscendo a ricordare nulla. L’unica cosa che le affiora alla mente è un nome e il ricordo di un affetto profondo legato ad esso. Grazie anche all'aiuto della nonna, Aiyana si ricorderà di Selene, la ragazza a cui è legato il nome e l’amore che ricordava dentro di sé. E con il riaffiorare di questi ricordi, Aiyana scoprirà anche la verità sulla sua aggressione.
“Dal suo viso cereo scesero frantumi della sua anima. Quelle che comunemente vengono definite lacrime. Ma quelle, quelle non erano lacrime. Agli innamorati, quando si sentono strappare il cuore dalla persona tanto amata, scendono pezzi di anima in frantumi dagli occhi.”
Diphylleia – Il ricordo è una storia che parla d’amore. Aiyana, infatti, riesce letteralmente a salvarsi grazie all'amore che sente dentro di sé. Aiyana perde la memoria e comincia ricordare soltanto quando le torna in mente Selene e l’amore che prova per lei. Il messaggio è chiaro: l’amore salva, sempre. E poco importa che tipo di amore sia e verso chi viene provato. Da qui, si intuisce rapidamente il motivo dell’aggressione subìto da Aiyana all'inizio del romanzo. Questo è il secondo punto fondamentale di questo libro e il tema è tanto attuale quanto fondamentale. In una società che pretende di essere moderna e sviluppata come la nostra, non è ammissibile vedere ancora tanta intolleranza e discriminazione nei confronti di chi consideriamo “diverso” (da chi ha una differente nazionalità a chi ha un diverso orientamento sessuale). Fin quando continueremo a sottolineare le diversità piuttosto che imparare a conoscere le persone per come sono, non riusciremo mai a considerare l’intera umanità come un’unica grande famiglia che comprende bianchi e neri, biondi e mori, alti e bassi, eterosessuali ed omosessuali, europei ed africani. Dovremmo semplicemente comprendere che ciascuno di noi è particolare ed unico a modo proprio e che ciascuno è felice in modi differenti: quando riusciremo a capirlo, allora diventeremo finalmente una società moderna e libera, quale fingiamo di essere attualmente. Ci ritroviamo a vivere in un periodo in cui siamo abituati a vedere guerre, morti o volgarità e li consideriamo normali, ma ci scandalizziamo ancora nel vedere due ragazzi che si tengono per mano o due ragazze che vogliono adottare un figlio. Prima o poi capiremo quali sono le vere priorità nella vita e quali sono i giusti valori da seguire per poterci considerare una società evoluta: tra questi, sicuramente da citare l’amore e la famiglia, indipendentemente dalle caratteristiche dei singoli individui che ne sono coinvolti. Il romanzo ha un chiaro messaggio e un forte impegno sociale: basta con l’omofobia, basta con i pregiudizi e smettiamo di affibbiare “etichette” a chi consideriamo diverso.

La storia è narrata in terza persona e al passato, da un narratore esterno alla vicenda che spesso si palesa con frasi del tipo “come ho già detto” oppure rivolgendosi direttamente al lettore. Nel racconto, nulla è lasciato al caso, perfino i nomi delle protagoniste hanno un significato ben preciso oppure i fiori che vengono acquistati e dati in dono: questo denota l’attenzione, la passione e la cura che Valentina Bonci ha messo in ogni singola parola del suo libro. Ci sono alcuni elementi che possono far storcere il naso: è un romanzo breve e spesso non si dà abbastanza spazio ad alcuni fatti narrati che potrebbero essere approfonditi ulteriormente o dei quali si potrebbero fornire maggiori dettagli; sono presenti diversi refusi sparsi nel testo, piccoli errori ortografici o grammaticali facilmente perdonabili; la storia è chiara e ben sviluppata, ma si potrebbe sapere di più su Selene o sulla vita delle due donne prima dell’"incidente”. L’elemento meno positivo riguarda l’”antagonista” della vicenda, colui che porta Aiyana ad un passo dalla morte: non svelerò l’identità di questo personaggio, ma la sua redenzione finale è fin troppo semplice e riesce praticamente a cavarsela con una pacca sulla spalla e un abbraccio affettuoso. Il messaggio di positività e speranza per il futuro è trasparente, anche grazie alla scelta di questo finale, ma avrei gradito anche un po’ di giustizia per Aiyana tanto per l’odio e la paura che ha portato ad un folle gesto, quanto per l’atto in sé, fortemente esecrabile a prescindere dalle “irragionevoli ragioni” che spingono un individuo a togliere quasi la vita ad un altro suo simile.

Il romanzo è da considerare una vera e propria arma sociale contro l’omofobia e Valentina Bonci (Elia Bonci nei social) affronta in modo diretto e senza mezzi termini un argomento troppo spesso evitato e considerato ancora un tabù. Ne consiglio la lettura a chiunque voglia conoscere la storia di Aiyana e voglia finalmente cominciare a riflettere sull'importanza della libertà e della felicità altrui, aiutando anche Elia a portare avanti una battaglia che non riguarda solo la comunità LGBT ma l’umanità intera affinché si possa finalmente parlare di uguaglianza e parità.

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